Tenebrosa si consuma nelle sue strade vuote. Lampioni, alberi, gru, chioschi si muovono come piccoli fari e forano la notte, indecifrabile e dolce.
Un palcoscenico in cui gli attori recitano altrove, dietro alle finestre illuminate dei nuovi palazzi, nei giardini e nelle piazze lasciate vuote o nei cantieri notturni. Un senso di attesa per il loro manifestarsi di nuovo.
In questo tempo mi concentro nell'interpretazione delle forme e degli spazi illuminati e nello sviluppo del paesaggio.
Esposizioni
2011, Esposizione presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze